Programma comunali Aosta 2025
Le città sono gli avamposti della democrazia e della partecipazione collettiva: nelle città le persone attraversano gli spazi, li abitano, li trasformano e interagiscono tra loro, costruendo relazioni e facendo esperienza diretta di gestione del “bene comune”.
Tanto più questo vale per la città di Aosta, che non solo è costituita da più di un quarto della popolazione valdostana e che con i comuni della plaine costituisce una conurbazione dove si concentra più di metà della Regione, ma è il centro di importanti servizi sanitari, culturali, sociali e istituzionali di cui fruisce l’intera Valle.
La città di Aosta è quindi un mondo complesso che vive grazie alle cittadine e ai cittadini che la abitano con le loro caratteristiche personali. Nella città si decide il futuro: essa è riflesso della società in continuo movimento, mosaico di individui, gruppi e famiglie, con una presenza sempre più importante di abitanti non umani.
La città deve essere testimone e incubatrice dello spirito repubblicano e respingere ogni nostalgia per un passato che ha causato danni al Paese, non solo quello della dittatura fascista, ma anche l’ideale monarchico basato su privilegi e cerimoniali vuoti.
Una città democratica, accogliente e solidale non ha bisogno di podestà o uomini forti, ma di una visione collettiva che sappia includere le sfaccettature della modernità, per costruire insieme il futuro, difendendo i diritti di tutte e tutti, delle diverse generazioni, dei generi, degli animali e della vegetazione.
Immaginiamo Aosta come città autonoma dal palazzo regionale, con una propria politica e un ruolo di coordinamento rispetto agli altri Comuni in un confronto costruttivo con la Regione.
Una città è vita in comune, serena, condivisa, giusta. Tutta un’altra Aosta!
1.1 Verde urbano ad Aosta: cura, bellezza e freschezza nel cuore della Valle d’Aosta
Rendere Aosta una città più bella, più resiliente al clima alpino e più fresca d’estate, valorizzando il centro storico e le periferie attraverso una gestione integrata del verde urbano, con specie autoctone, irrigazione sostenibile e partecipazione della comunità. Perché il verde, in città, non è solo decoro ma una vera e propria infrastruttura di salute pubblica, anche in un contesto montano, vista l’evidente crisi climatica che si definisce come sempre più inarrestabile. Le risorse vanno reperite in parte dal bilancio comunale relativamente a investimenti bloccati da decenni e specifici finanziamenti sostenuti dalla Regione.
Piano di riforestazione e cura del verde a Aosta
- Avviare un Piano di piantumazione e manutenzione del Verde per 5 anni, mirato ad aumentare la copertura verde pubblica e stradale, privilegiando specie autoctone e adatte al freddo e all’eventuale siccità estiva.
- Definire criteri di scelta delle specie (crescita, ombreggiamento, resistenza a malattie, impatto visivo, basso impatto allergico) e realizzare un inventario degli alberi e degli arbusti esistenti.
- Piantare alberi lungo viali principali e percorsi pedonali, con sistemi di irrigazione intelligenti e cura regolare (potature, concimazioni, controllo parassiti).
Infrastrutture verdi e gestione delle acque
- Integrare verde e infrastrutture: tetti verdi, pareti vegetali, pavimentazioni permeabili, vasche di raccolta delle acque piovane per irrigazione.
- Sviluppo di blue-green corridors (creare reti coordinate di elementi blu -acqua: fiumi, canali, – e verdi -parchi, alberi, giardini- che si connettono tra loro in una città)
- per collegare parchi pubblici e spazi naturali, con attenzione ai fiumi e ai torrenti limitrofi per ridurre ristagni e migliorare la qualità dell’aria.
Mitigazione delle ondate di calore e benessere pubblico
- Pianificare alberature lungo gli assi di circolazione principali e in aree soleggiate (senza compromettere vincoli architettonici) per ridurre la cosiddetta isola di calore.
- Creare aree di ombra attive in spazi pubblici e nelle corti interne degli edifici pubblici, nonché in aree strategiche per turisti e residenti (piazze, parchi urbani, percorsi pedonali).
Manutenzione programmata e gestione sostenibile
- Costituire una “Squadra Verde di Aosta” formata da personale comunale qualificato e da operatori locali, con formazione continua su potature, specie autoctone, gestione delle malattie e sicurezza sul lavoro.
- Definire piani di manutenzione annuali, con controlli trimestrali e report trasparenti pubblici.
Partecipazione, educazione e responsabilità civica
- Coinvolgere scuole, associazioni ambientaliste e cittadinanza in “giornate del verde”, piantumazioni partecipate e progetti di cura dei giardini pubblici.
- Promuovere progetti didattici su biodiversità alpina, resilienza climatica e importanza del verde per la salute, con attività incentrate su specie autoctone e gestione sostenibile.
1.2 Qualità e sicurezza degli spazi pubblici:
parchi gioco, marciapiedi e barriere architettoniche
Garantire spazi pubblici sicuri, accessibili, fruibili da tutti i cittadini e visitatori, migliorando la manutenzione di parchi giochi, marciapiedi e accessibilità per persone con disabilità entro il mandato, con attenzione all’efficienza energetica, alla sostenibilità e al coinvolgimento della comunità.
Parco giochi: sicurezza, inclusività e qualità
- Manutenzione programmata: definire un piano annuale di controllo e manutenzione degli arredi, delle superfici, delle attrezzature e delle recinzioni, con ispezioni trimestrali indipendenti e report pubblici.
- Investimenti mirati: sostituzione di equipaggiamenti obsoleti, incremento della sicurezza delle pavimentazioni antitrauma e installazione di zone d’ombra e ritiro graduale di elementi non conformi.
- Inclusività: dotare i parchi di attrezzature accessibili per bambini con disabilità e percorsi tattili/sonori, fontanelle accessibili, bugne di segnalazione in Braille e segnaletica chiara.
- Manutenzione ambientale: cura di verde, illuminazione efficace e sistemi di irrigazione a basso consumo; fornire aree giochi frammentate per fasce di età.
- Partecipazione civica: prevedere momenti di ascolto tipo assemblee e consultazioni pubbliche semestrali per ricevere segnalazioni e proposte dei cittadini.
Marciapiedi: sicurezza, accessibilità e innovazione
- Ripristino e controllo strutturale: programma triennale di ripristino del manto, con priorità a transiti pedonali in zone residenziali e accesso a servizi essenziali (scuole, ospedale, uffici pubblici).
- Accessibilità universale: eliminazione delle barriere architettoniche presenti (gradini non segnalati, ciotole di scolo non accessibili), installazione di rampe, percorsi tattili per non vedenti, adeguamento della segnaletica orizzontale e verticale.
- Sicurezza stradale: miglioramento di attraversamenti pedonali, manutenzione della pavimentazione per evitare inciampi.
- Interventi veloci ed efficienti: creazione di un portale cittadino per segnalazioni e monitoraggio delle priorità, con aggiornamenti mensili pubblici.
Barriere architettoniche: piena inclusione e conformità normativa.
- Conformità normativa: mappatura completa delle barriere architettoniche esistenti (Piano di eliminazione delle barriere – PEB), con priorità per accesso agli edifici pubblici, ai servizi essenziali e ai trasporti.
- Interventi strutturali: interventi di abbattimento delle barriere in edifici comunali, stazioni, biblioteche, sportelli e palestre comunali, accelerando i progetti di ristrutturazione dove necessario.
- Segnaletica e informazione: segnaletica chiara e uniforme, tattile e multilingue; strumenti di comunicazione per persone con difficoltà uditive o visive.
- Accessibilità digitale: adeguamento dei servizi online del comune per evitare barriere tecnologiche (accessibilità WCAG 2.1 o superiore).
1.3 Segnaletica cartelli e pannelli estetici e informativi
Una segnaletica chiara, coerente e curata non è solo un dettaglio estetico: è una componente essenziale della vivibilità urbana, della sicurezza stradale, della fruizione turistica e della tutela dell’identità storica di Aosta. L’obiettivo è realizzare una rete di segnali comprensibile, accessibile a tutti, sostenibile e capace di raccontare la storia e i servizi della città in modo semplice e immediato, con il coinvolgimento di cittadini, associazioni e commercianti nel processo di definizione e revisione.
Standardizzazione e restauro della segnaletica
- Creare un catalogo di target grafici: font, dimensioni, palette colori, stile grafico, simboli e icone coerenti in tutta la città.
- Rigenerare i segnali esistenti degradati e sostituirli con segnali conformi agli standard comunali, prioritariamente nelle zone centrali, turistiche e lungo le principali direttrici pedonali.
- Introdurre una guida di stile per cartelli stradali, segnaletica di parcheggio, indicazioni per servizi pubblici, percorsi pedonali e ciclabili.
Pannelli estetici e informativi
- Installare pannelli informativi in punti nevralgici (passeggiate, ingresso al centro storico, aree verdi) con mappa urbana, orari di apertura di servizi pubblici, contatti utili e QR code per informazioni aggiornate.
- Integrare pannelli storico-culturali che raccontano l’identità di Aosta con linguaggio semplice e trilingue.
Accessibilità e inclusione
- Adottare segnali ad alto contrasto, con caratteri leggibili e dimensioni adeguate per persone con limitazioni visive.
- Garantire segnali tattili/sonori in aree chiave per non vedenti e ipovedenti e indicazioni chiare per percorsi accessibili.
- Prevedere installazione di segnali in corrispondenza di percorsi scolastici, sanitari e pubbliche per anziani e famiglie.
Tecnologia e innovazione
- Introdurre quadri digitali informativi in aree di grande affluenza (p.es. piazze principali, stazioni) con contenuti aggiornati su eventi, monumenti, orari e servizi pubblici, in un’ottica di ottimizzazione delle risorse a lungo termine e di risparmio di materie prime consumabili (carta).
- Collegare i cartelli ai servizi online del Comune (orari musei, parcheggi, bus, formazione, emergenze) tramite QR code; includere un micro-sito o pagina dedicata.
- Predisporre strumenti di manutenzione digitale e tracciamento dello stato di ogni segnale (data di installazione, data di revisione, stato di conservazione).
Manutenzione, gestione e costi
- Definire un piano di manutenzione programmata (revisioni annuali, sostituzioni, pulizia) con scadenze e budget dedicato.
- Stabilire meccanismi di controllo qualità e segnalazione rapida di segnaletica difettosa da parte di cittadini e attività locali.
- Stimare costi di installazione, sostituzione e manutenzione nel bilancio triennale, con possibilità di finanziamenti/bonus ecologici o fondi di tutela del patrimonio.
Partecipazione pubblica e collaborazione
- Attivare conferenze cittadine e consultazioni pubbliche per raccogliere esigenze, suggerimenti e proposte di aggiornamento della segnaletica.
- Coinvolgere operatori turistici, associazioni di residenti, commercianti e scuole nel test di nuove soluzioni prima della diffusione capillare.
La cultura non va esclusivamente intesa come intrattenimento, spesso a vantaggio unico del turista, ma deve essere considerata un investimento per il territorio e, soprattutto, una formazione continua della cittadinanza, permettendo a tutta la popolazione, di tutte le fasce d’età, un accesso alla conoscenza, al confronto, all’apprendimento e alla fruizione di tutti i linguaggi artistici. La cultura ha un ruolo fondamentale nella creazione di senso di comunità, e nella sua tenuta e coesione: per questo deve raggiungere tutti gli spazi urbani, non dimenticandosi dei vari quartieri. Il nostro approccio è ispirato al concetto di “welfare culturale”, che indica un modello integrato di promozione del benessere e della salute degli individui e delle comunità attraverso pratiche fondate sulle arti visive, performative e sul patrimonio culturale in senso lato. Il welfare culturale si fonda sul riconoscimento, sancito anche dall’Organizzazione mondiale della sanità, dell’efficacia di alcune specifiche attività culturali, artistiche e creative, come fattore di promozione della salute; di benessere soggettivo e di soddisfazione per la vita e potenziamento delle risorse e della capacità di apprendimento; di contrasto alle disuguaglianze; di salute e di coesione sociale; di invecchiamento attivo; di inclusione e di empowerment per persone con disabilità anche gravi e per persone in condizioni di marginalizzazione o svantaggio; può essere complementare a percorsi terapeutici tradizionali e supporto alla relazione di cura.
2.1 Cosa si può fare:
- Creare un festival diffuso sul territorio cittadino, legato alla letteratura, alle scrittrici e agli scrittori della città, ma in generale a tutte le artiste e a tutti gli artisti, che si svolga negli spazi pubblici di tutti i quartieri urbani.
- Ripristinare e/o potenziare quelle iniziative culturali che sono parte fondante dell’offerta comunale (Enfant théâtre, Strade del cinema, Aosta Blues & Soul…) e rafforzare le offerte di spiccata rilevanza educativa in occasione di Giornate particolari, come il Giorno della memoria e della Giornata del ricordo delle vittime innocenti di mafia.
- Creare un Festival itinerante e diffuso di musica, teatro, danza e organizzare una rassegna musicale che prenda esempio da altri eventi simili, come Tavagnasco Rock.
- Diversificare e potenziare l’offerta delle biblioteche comunali a seconda delle richieste della cittadinanza e favorire l’utilizzo dello spazio delle sale di viale Europa e del Quartiere Dora. La lettura, in particolar modo, deve essere considerata come un diritto inalienabile delle persone, nella prospettiva di una necessaria crescita non solo culturale, ma anche personale e comunitaria.
- Coinvolgere l’Università della Valle d’Aosta nell’offerta culturale per fare in modo che diventi uno spazio sempre più aperto alla città al di là della mera offerta formativa, data anche la sua posizione strategica fra il centro storico e il Quartiere Cogne.
2.2 Usare l’arte per abbellire la città
Migliorare l’estetica delle pareti pubbliche e dei quartieri valorizzando la creatività locale.
Stimolare l’identità civica, la coesione sociale e l’orgoglio di comunità.
Favorire interventi artistici partecipati che coinvolgano cittadini, studenti, associazioni e artisti locali e regionali attraverso laboratori e workshop: attività educative in scuole, biblioteche e centri culturali per sensibilizzare l’arte pubblica, coinvolgendo la comunità, scuole, gruppi giovanili e artisti nell’ideazione, su temi e stili che rappresentano le diversità e le pluralità della comunità.
3.1 Decongestionamento turistico come opportunità
per una città più giusta e vivibile
La città non è solo un luogo di passaggio per i visitatori: è lo spazio vitale di chi la abita.
Una logica di sviluppo che mette al centro la qualità della vita, l’accessibilità abitativa e la sostenibilità ambientale non è in contraddizione con il turismo, ma la rende realmente una risorsa condivisa. Il fine è liberare la città dalla logica della valorizzazione privata degli spazi urbani e restituire benefici concreti a residenti, imprese locali e tradizioni comunitarie.
ll nostro obiettivo è una città che sappia coniugare la vivacità di un ambiente accogliente per i visitatori, con la stabilità, la dignità e la qualità della vita dei residenti. Un decongestionamento turistico responsabile non significa rinunciare al turismo, ma restituire a una collettività ampia il controllo sul proprio spazio urbano, costruendo un modello economico inclusivo, sostenibile e democratico.
Abitazione e mercato immobiliare
Il tema casa deve essere affrontato a 360°. Spesso purtroppo questo tema viene affrontato in contrasto con la residenzialità e l’emergenza abitativa. Aosta, secondo i dati Istat, ha oltre 4500 case non occupate. Sono spesso case vecchie che andrebbero ristrutturate: per questo proponiamo di intervenire per una sburocratizzazione delle procedure e una incentivazione del recupero edilizio.
- Promuovere accordi di canone concordato dove possibile, con particolare attenzione alle famiglie e ai giovani.
- Incentivare forme di housing pubblico o social housing e strumenti pubblici di intermediazione che rendano l’abitazione accessibile a prezzi adeguati.
- Promuovere “comunità di quartiere” e co-housing per favorite funzioni sociali e culturali, limitando la commercializzazione indiscriminata degli spazi urbani.
- Favorire pratiche di rigenerazione urbana che trasformino edifici inutilizzati in alloggi o spazi comunitari, dedicando una quota di tali immobili all’affitto a lungo termine per residenti.
Economia locale e filiere privilegiate
- Diversificare l’economia urbana puntando su filiere non legate esclusivamente all’ospitalità: artigianato, agricoltura locale, servizi pubblici, cultura, innovazione sociale, turismo educativo e sostenibile.
- Sostenere imprese, associazioni e cooperative locali con bandi mirati, formazione e accesso facilitato a spazi condivisi (incubatori, coworking).
- Applicare politiche di acquisto pubblico che privilegino fornitori locali e pratiche di responsabilità sociale d’impresa.
- Incentivare lavori qualificati, salari dignitosi e condizioni di lavoro stabili nel settore turistico e in quelli correlati.
Spazi pubblici e pianificazione urbanistica
- Sottrarre logiche speculative agli spazi di uso pubblico restituendoli alla comunità: mercati, giardini, piazze, percorsi pedonali, luoghi di aggregazione.
- Pianificare interventi di deconcentrazione del flusso turistico valorizzando quartieri meno centrali e ridistribuendo servizi e offerta culturale.
- Implementare strumenti di partecipazione civica per discutere destinazioni d’uso, gestione e tutela degli spazi urbani.
- Salvaguardare identità e patrimoni locali, promuovendo esperienze di visita che valorizzino cultura, tradizioni, paesaggi e sapori locali.
- La pianificazione urbanistica deve ritornare ad essere di competenza del consiglio comunale di Aosta. Il sistema centralista delle deroghe regionali – Piano casa e Piano Alberghi – va superato. Aosta ha bisogno di un piano regolatore che non svenda definitivamente la città alla speculazione edilizia e a logiche di gentrificazione del centro storico. Aosta, nel perseguire l’obiettivo di essere una località accogliente per turisti e gli altri valdostani, deve restare una città viva, abitata da residenti che possano godere di servizi adeguati.
- Il consumo del suolo va impedito, ma senza che questo diventi l’alibi per città verticali, avide di energia ed acqua.
Turismo responsabile e sostenibile
- Promuovere un turismo di qualità, slow e accessibile, fondato su educazione, cura del territorio e rapporti di prossimità con le comunità ospitanti.
- Misurare l’impatto turistico non solo in termini economici ma anche sociali e ambientali: qualità della vita, traffico, rumore, accesso a servizi pubblici.
- Collaborare con associazioni, comunità locali e operatori per offrire esperienze autentiche che coinvolgano residenti e imprese locali.
3.2 Promuovere Aosta come centro commerciale naturale, abbracciando l’idea di “City Duty Free” per la clientela svizzera ed extracomunitaria in genere, per sviluppare un commercio solido e valorizzare l’imprenditorialità.
Aosta è pronta a diventare un polo di shopping integrato nel cuore delle Alpi.
Valorizziamo imprenditorialità locale, filiere agroalimentari di qualità, artigianato e servizi turistici, offrendo un’esperienza di vendita legata alla famosa tradizione valdostana, al servizio di una clientela europea e globale.
Promuoviamo percorsi d’acquisto sostenuti da strumenti legali e fiscali adeguati, per rafforzare l’economia locale, creare lavoro e offrire opportunità a chi investe ad Aosta per una città viva, accessibile e competitiva, dove il commercio è al servizio della comunità e del visitatore.
3.3 Creare una nuova area sosta camper
Un’area sosta camper per Aosta è utile sia dal punto di vista economico sia sociale e ambientale.
Un’area sosta camper a Aosta può potenziare l’offerta turistica, migliorare la qualità della vita cittadina, aumentare la sicurezza e consentire una gestione più razionale dei flussi di visitatori, con benefici economici, ambientali e sociali.
Benefici per la città:
- Turismo e economia: aumenta l’attrattività per chi viaggia in camper, favorendo pernottamenti, ristoranti, servizi e attività commerciali locali.
- Distribuzione del turismo: evita che i camper si fermino in aree non idonee o lungo strade, concentrando l’accoglienza in un punto controllato.
- Impegno turistico sostenibile: offre un’opzione di alloggio alternativa e può aiutare a gestire flussi turistici in modo pianificato.
- Sicurezza e ordine pubblico: un’area dedicata riduce la sosta abusiva in aree sensibili e facilita controlli, pulizia e sicurezza.
- Qualità della vita e decoro urbano: aree attrezzate evitano residui, rumori e disagi nelle aree pubbliche non dedicate.
- Impatto ambientale controllato: strutture dedicate permettono gestione di rifiuti, scarico acque chiare e reflue, raccolta differenziata e potenzialmente percorrenze più efficienti.
Benefici per i camperisti:
- Servizi e confort: aree con allacciamento elettrico, rifornimento acqua, scarico acque reflue, servizi igienici, rifornimento rifiuti, norme di sicurezza, illuminazione notturna.
- Informazioni chiare: segnaletica, mappe e contatti utili per accedere a attrazioni locali, parcheggi, e percorsi turistici.
- Maggiore sicurezza: controllo della qualità dell’area, sorveglianza e manutenzione regolare.
3.4 Realizzare, finalmente, l’Ostello della Gioventù, individuato in casa Deffeyes, un gioiello da valorizzare, collegato alla Via Francigena, che attraversa gran parte del territorio comunale.
Avere un ostello della gioventù a Aosta è importante per una serie di motivi che riguardano sia il tessuto sociale che l’economia locale e la valorizzazione del territorio. Innanzitutto, un ostello rende l’alloggio accessibile a giovani, studenti, backpackers e viaggiatori con budget limitato, facilitando la visita e la permanenza in città senza rinunciare alla qualità dell’esperienza. Questo implica una maggiore possibilità di esplorare i tesori locali, dalle montagne vicine ai percorsi escursionistici, contribuendo a una presenza turistica continua anche al di fuori delle tradizionali stagioni estive.
Dal punto di vista economico, la presenza di un ostello stimola la domanda di servizi locali come trasporti pubblici, guide, ristoranti e negozi, creando opportunità di lavoro stagionale e apprendistato, e distribuendo in modo più ampio la spesa turistica sul territorio. Inoltre favorisce lo scambio culturale tra giovani provenienti da diverse regioni e paesi, promuovendo l’apprendimento delle lingue, l’integrazione sociale e la creazione di reti utili per progetti, studi e percorsi professionali.
Un ostello può anche sostenere studenti e ricercatori che svolgono tirocini o progetti di studio in città, agevolando mobilità accademica e opportunità formative. Dal punto di vista della sostenibilità, le formule di soggiorno economiche e condivise incoraggiano pratiche a basso impatto ambientale, come l’uso di biciclette, percorsi pedonali e una distribuzione dei flussi turistici che evita sovraffollamenti in alcune aree. Inoltre, può contribuire a vivacizzare quartieri e orari serali, aumentando la percezione di sicurezza se gestito con adeguate misure di sicurezza e relazioni con i residenti.
Infine, un ostello ben posizionato può fungere da punto di partenza per esplorazioni del contesto montano e storico di Aosta, integrando turismo urbano e naturalistico, e facilitando la partecipazione di giovani a eventi, scambi e programmi europei o transfrontalieri con Francia e Svizzera.
3.5 Piano di mediazione per la diffusione della musica
nel centro storico durante i fine settimana.
Negli ultimi anni Aosta ha dimostrato una vivace capacità di rigenerarsi attraverso spazi pubblici e iniziative economiche localmente radicate. Tuttavia, il regolamento che impone lo stop della musica nei dehors alle ore 23 rischia di limitare eccessivamente le opportunità di socialità e commercio, soprattutto nei weekend. Estendere l’orario di chiusura fino alle 1:00 potrebbe offrire benefici significativi sia per i giovani sia per l’economia locale, purché accompagnato da misure concrete di mitigazione del rumore e da strumenti di monitoraggio e partecipazione comunitaria.
Per i giovani rappresenta un’opportunità importante di socializzazione in contesti controllati e sicuri. Spazi sereni e regolamentati permettono di incontrarsi, ascoltare musica e partecipare ad eventi senza doversi spostare verso luoghi lontani o privi di incentivi sociali. Un orario prolungato nei dehors può contribuire al benessere psicologico e alla coesione della comunità giovanile, offrendo un ambiente in cui l’espressione creativa e la socialità avvengono nel rispetto delle regole e della convivenza.
Dal punto di vista economico, l’estensione oraria potrebbe tradursi in un incremento dell’afflusso nei weekend, sostenendo ristorazione, bar e imprese affini e generando nuove occasioni di lavoro. Una gestione regolata dello spazio esterno consente una migliore pianificazione e competitività delle attività locali rispetto a contesti dove gli orari sono meno flessibili. Il circuito economico locale – dai gestori degli esercizi con dehors ai fornitori di eventi e servizi – potrebbe beneficiare di un flusso più stabile di clientela, soprattutto in periodi di bassa stagione turistica.
Resta imprescindibile, però, un approccio attento al rispetto per i residenti. L’estensione va concepita come una sperimentazione controllata, accompagnata da misure di mitigazione che riducano al minimo i disturbi: limiti di decibel conformi alle normative vigenti, controlli periodici sulle emissioni sonore e orari di cessazione che permettano una transizione graduale verso una chiusura serena.
Fondamentale è anche prevedere un sistema di controllo e interpello che coinvolga residenti, esercenti e amministrazione. La presenza di steward o personale di controllo, segnaletica chiara, sanzioni proporzionate per chi vìola i limiti e un tavolo di confronto periodico permetteranno di bilanciare esigenze diverse e di correggere eventuali criticità. Un periodo di prova, ad esempio di sei mesi in aree pilota, seguito da una valutazione trasparente basata su dati di rumore, feedback della comunità e indicatori economici, offrirebbe una base solida per decidere eventuali estensioni ulteriori.
In sintesi, l’estensione dell’orario dei dehors nei weekend (venerdì e sabato sera) fino alle 1:00 può rappresentare una scelta di crescita responsabile: una risposta alle esigenze delle persone e alle opportunità economiche, accompagnata da tutele robuste per la pace e la qualità della vita dei residenti. Se guidata da regole chiare, controlli efficaci e un coinvolgimento concreto della comunità, questa misura può contribuire a rendere Aosta una città più vivace, coesa e sostenibile.
L’emergenza abitativa deve tornare di competenza comunale, restituendo al Comune poteri concreti per definire e gestire l’emergenza abitativa: alloggi di emergenza, housing sociale e allocazione temporanea riconoscendo la priorità a chi è in stato di necessità (famiglie con minori, persone anziane, lavoratori stagionali).
Vogliamo sviluppare un Piano locale di Housing che coinvolga soggetti pubblici e privati, includendo strumenti di leasing sociale e riutilizzo di immobili pubblici/privati dismessi e incentivare una riqualificazione e il riuso di immobili sfitti o fatiscenti in alloggi di edilizia sociale o a canone calmierato, stabilendo partenariati con enti pubblici, cooperative, privati socialmente orientati e fondi europei per creare alloggi stabili e temporanei, con l’istituzione di una commissione comunale per l’emergenza abitativa con rappresentanti di cittadini, associazioni, imprenditori sociali e parti sociali.
Intendiamo garantire alloggio dignitoso a chi ne ha bisogno, ridurre le case vuote, restituendo al comune la responsabilità sull’emergenza abitativa e sull’accesso all’alloggio pubblico.
Censimento immobiliare completo:
- Realizzare entro 12 mesi una mappa pubblica e aggiornata di tutti gli immobili sul territorio comunale: abitazioni principali, seconde case, immobili sfitti e immobili destinati agli affitti brevi.
- Integrazione dati tra catasto, registro delle locazioni, servizi pubblici e Agenzia delle Entrate, nel rispetto della privacy (GDPR).
Obiettivo: avere dati affidabili per pianificare l’offerta abitativa e misurare l’impatto delle politiche.
Anche i giovani devono tornare protagonisti della vita della città di Aosta, in spazi che possano funzionare da aggregazione sociale ma anche da laboratori di creazione e invenzione, dove i giovani stessi possano essere protagonisti delle scelte e non soltanto semplici fruitori. Ogni quartiere di Aosta dovrebbe avere un luogo deputato al coinvolgimento giovanile, offrendo delle opportunità di incontro, crescita, confronto. Fondamentale sarà che le politiche giovanili escano dall’oblio e dalla marginalità in cui sono oggi e, attraverso azioni concertate con tutti gli attori, sviluppino, qualifichino e adattino sul territorio l’esperienza positiva di Plus, magari estendendola ad altri quartieri della città, e le buone prassi che lì si sono sviluppate grazie anche all’iniziativa di diversi soggetti: in questo senso sarà fondamentale una sinergia con la Regione. Sarà ancora più importante tornare a coinvolgere i giovani nella vita attiva e concreta dell’Amministrazione pubblica.
5.1 Azioni immediate
- Reintrodurre i “centri giovani” che sono stati chiusi. La città deve guardare, ascoltare, capire soprattutto i giovani, che spesso non si riconoscono nei luoghi organizzati, ma vogliono creare e gestire i loro stessi spazi
- Creare “Playground” (aree di gioco) con il disegno di giochi a terra su aree asfaltate già pedonalizzate – eventualmente da ampliare – in prossimità di spazi verdi e non solo.
5.2 Gioventù, sport e formazione per una città più attiva e solidale
La nostra comunità cresce quando tutti hanno l’opportunità di praticare sport, partecipare a momenti di aggregazione e accedere a percorsi di formazione.
Intendiamo potenziare l’offerta sportiva pubblica, creare spazi di incontro e apprendimento accessibili a tutte le età, e favorire la cooperazione tra Comune, scuole, realtà associative e il terzo settore per progetti concreti e duraturi.
- Rendere lo sport accessibile a tutti, promuovendo salute, benessere e spirito di squadra.
- Favorire l’aggregazione sociale attraverso iniziative culturali e sportive non costose, aperte a tutta la cittadinanza.
- Offrire opportunità di formazione continua (organizzazioni di eventi, leadership, gestione progetti, primo soccorso, alimentazione sana) con il supporto di partner del terzo settore.
- Biglietti o tariffe agevolate per famiglie e cittadini in condizione di fragilità economica, con accesso facilitato.
- Calendari annuali di sport per tutte le età: tornei intergenerazionali, campi estivi sportivi, passeggiate sportive e club tematici.
- Spazi di incontro culturale e ricreativo (laboratori, workshop, letture pubbliche, momenti di socialità) organizzati in collaborazione con associazioni locali.
- Corsi brevi e percorsi di formazione su temi utili per la cittadinanza attiva: leadership comunitaria, gestione eventi, primo soccorso, nutrizione e benessere.
- Iniziative di volontariato e partecipazione civica, coordinati con enti del terzo settore per offrire esperienze pratiche e di valore.
- Convenzioni con associazioni, cooperative sociali e reti sportive locali per co-gestione di centri giovani, attività sportive e programmi formativi.
- Finanziamenti e supporto tecnico da fondi comunitari ed europei (quando disponibili) in progetti comuni.
- Accesso facilitato agli strumenti digitali per prenotazioni, info corsi e coinvolgimento civico; ausili per necessità speciali.
Non consideriamo i quartieri come periferie cittadine o, peggio, come periferie umane. Viste le dimensioni dell’area urbana, la maggior parte dei quartieri di Aosta sono fondamentalmente parte del centro cittadino e le esigenze e i bisogni dei loro abitanti sono tutti ugualmente importanti. Il Comune va considerato non solo come un’unità amministrativa, ma soprattutto come comunità di individui. Pertanto, per offrire una soluzione necessaria al disgregamento sociale e comunitario, il Comune deve riscoprire la funzione del “fare comunità”, costituendo ed incentivando spazi (fisici ma anche immateriali) e forme di socializzazione e aggregazione nell’obiettivo di valorizzare i diversi quartieri e le comunità che li abitano quotidianamente.
Occorre costruire gli strumenti della partecipazione, del coinvolgimento dei cittadini nelle scelte, del controllo dal basso.
6.1 La partecipazione dal basso
- Creare “case di quartiere”, come punti aggregativi, comunitari e culturali per la comunità di ogni quartiere, anche unite alla creazione di “Uffici della partecipazione”.
- Creare comitati di quartiere e/o di frazione per le zone collinari.
- Creare un giardino comunale in Viale Europa (Saint-Martin), che ne è ancora sprovvisto.
- Creare possibilità di insediamento di artisti/e, di artigiani/e piccoli/e commercianti in aree socialmente e commercialmente deprivate, caratterizzate da problemi di sicurezza urbana, reale o percepita, promuovendo la riconversione di locali sfitti o sottoutilizzati in spazi in grado di adempiere alle funzioni riconducibili alle forme della “casa bottega”, veri e propri presidi territoriali e di sviluppo di comunità.
- Valorizzare la figura dell’”artista civico”, ovvero un artista o un/a artigiano/a che intende mettere la propria attività e competenza a disposizione della comunità cittadina, nei quartieri, nelle frazioni collinari di Aosta.
- Valorizzare, ripristinare e recuperare la palestra e “i campetti dell’Agricola” tra via Parigi e via Saint-Martin-de-Corléans.
6.2 Nuovi spazi destinati agli animali d’affezione
e pensioni comunali per animali: valore strategico anche per i turisti
Aosta potrebbe beneficiare in modo significativo dall’incremento di spazi destinati agli animali d’affezione, con particolare attenzione all’area di Saumont, e dall’istituzione di pensioni per animali comunali che siano accessibili anche ai visitatori turistici. Si tratta di un progetto integrato che mette al centro il benessere degli animali, la qualità della vita urbana e la capacità della città di attrarre e accogliere turisti in modo responsabile e sostenibile.
Saumont è una zona di passaggio, di ritrovo e di attività ludica e sportiva per persone di ogni età. Investire in spazi dedicati agli animali d’affezione in questa area significa offrire luoghi sicuri dove gli animali possano socializzare, fare esercizio e muoversi in condizioni di maggiore sicurezza. Un ambiente che favorisca la convivenza tra persone e animali, con percorsi verdi, pavimentazioni adeguate e infrastrutture mirate, contribuisce a migliorare la qualità della vita quotidiana e a ridurre i disagi legati all’uso dei luoghi pubblici.
La creazione di parchi o zone di sgambamento ben delimitate, con aree d’ombra, fontanelle e percorsi accessibili permette agli animali di muoversi in ambienti controllati, limitando lo stress e i comportamenti indesiderati. Allo stesso tempo, i proprietari beneficiano di spazi sicuri dove accompagnare i propri pets, socializzare con altri cittadini e godere di un più alto livello di sicurezza urbana. Una gestione attenta degli spazi pubblici riduce la possibilità di conflitti tra animali e persone, favorendo una convivenza civile e rispettosa.
Offrire una rete di pensioni pubbliche o convenzionate facilita viaggi più flessibili e sostenibili per i visitatori Un’ Aosta che garantisce servizi di qualità per residenti e turisti posiziona la città come destinazione attenta al benessere animale, con ricadute positive su hotel, ristorazione e attività ricettive locali.
Le migrazioni non sono un evento emergenziale ma sono una componente strutturale della società dell’era della globalizzazione. Nessuno, di fatto, è estraneo rispetto a quanto avviene in qualsiasi altra parte del mondo. Riteniamo indispensabile che il Comune si impegni nella promozione di una cultura della pace, aderendo agli organismi che la promuovono a tutti i livelli, e nella creazione di un ambiente cittadino disponibile all’accoglienza e all’interazione con le cittadine e i cittadini di diverse provenienze e culture.
7.1 valorizzare tutte le risorse umane
- Introdurre l’organo della Consulta dei cittadini stranieri (europei ed extra UE) e la figura in Consiglio comunale del Consigliere aggiunto.
- Prosieguo e ampliamento del progetto SAI (Sistema accoglienza e integrazione), per l’accoglienza di rifugiati e titolari di protezione internazionale
- Sostenere e promuovere l’attività dei mediatori interculturali e delle Associazioni di cittadini di Paesi Terzi e seguire i percorsi di inserimento lavorativo.
- Creare spazi sicuri che siano di incontro, conoscenza, interazione tra la cittadinanza tutta, senza nessuna distinzione.
- Riconoscere, simbolicamente, la cittadinanza italiana a tutte le bambine e i bambini che compiono un ciclo di istruzione in VdA (terminata la secondaria inferiore).
Individuare spazi dove gli anziani possono svolgere attività come ballo o giochi di società. È sempre più crescente la necessità da parte della popolazione più anziana e dalle varie associazioni di aggregazione per anziani di avere a disposizione spazi sia coperti quindi locali strutture che all’ aperto dove poter liberamente svolgere attività di aggregazione.
Istituire sportelli per facilitare e/o aiutare le persone meno portate all’ utilizzo degli strumenti informatici. Molti servizi o accessi ai servizi sono ormai automatizzati ed informatizzati e questo ne rende più difficoltoso l’accesso da parte di persone meno portate all’utilizzo delle nuove tecnologie. Occorre quindi predisporre sportelli pubblici per assistere nell’ utilizzo di questi strumenti informatici in modo che siano delle opportunità e non degli ostacoli.
Vogliamo valorizzare i beni comuni, stoppando gli attuali processi di privatizzazione ed esternalizzazione. Dove possibile, i servizi devono essere gestiti direttamente da dipendenti comunali. Lo strumento della co-progettazione va radicalmente rivisto, di modo che cessi di essere uno strumento di taglio del Welfare e della spesa pubblica e che diventi invece reale compartecipazione.
9.1 Introdurre reddito minimo negli appalti pubblici
Come già attuato in diverse regioni e comuni d’Italia è possibile introdurre nel capitolato degli appalti le condizioni da applicare alle condizioni di sicurezza e di salario dei lavoratori delle imprese che concorrono alle pubbliche assegnazioni. In questo modo il pubblico committente può esercitare un controllo diretto sulle condizioni dei lavoratori ed eventualmente revocare appalti ad imprese che non rispettino tali condizioni.
9.2 Inclusione LGBTQIA+
- Potenziamento partecipazione alla Rete Ready, creando rete e sinergia con altre amministrazioni di tutta Italia.
- Attenzione alle unicità con progetti e bandi dedicati.
- Supportare e assistere le persone vittime di discriminazioni e violenze di matrice omolesbobitransfobica, in raccordo con i servizi territoriali.
- Programmi di formazione con l’obiettivo di riconoscere e contrastare stereotipi, bullismo e comportamenti discriminatori.
- Promozione delle giornate simboliche più importanti per la comunità LGBTQIA+, come il 17 maggio (Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia), il 28 giugno (Giornata dell’orgoglio LGBT+), il 20 novembre (Transgender Day of Remembrance – TDOR), il 31 marzo (Transgender Day of Visibility – TDOV), l’11 ottobre (Coming Out Day), organizzando eventi, incontri e momenti di riflessione aperti alla cittadinanza.
- Attivare un coinvolgimento del tessuto economico e sociale sul territorio: negozi, alberghi, ristoranti e aziende vengono sensibilizzati a offrire servizi inclusivi, riconoscendo anche il valore del turismo LGBTQIA+ come risorsa.
- Possibilità di costituirsi parte civile nei processi penali in caso di aggressioni omotransfobiche o atti intimidatori contro luoghi di ritrovo LGBTQIA+.
In sinergia con la Regione e gli altri comuni della Plaine va potenziato il Trasporto pubblico Locale, anche estendendone la gratuità. La ferrovia, compresa la tratta Aosta – Pré-Saint-Didier, resta uno strumento fondamentale e strategico per gestire il pendolarismo di studenti e lavoratori secondo principi di tutela ambientale, salute pubblica e sostegno ai redditi delle classi meno abbienti.
Proponiamo uno studio su viabilità della città nell’ ottica di un miglioramento e grande potenziamento del trasporto pubblico con un sistema integrato di mobilità elettrica. Per ridurre il traffico la soluzione non è togliere i parcheggi ma creare una cultura di mobilità sostenibile anche attraverso forme di gratuità dei mezzi per anziani famiglie e studenti.
Immaginiamo una città autonoma dal palazzo regionale, che abbia una sua politica e che assuma un ruolo di coordinamento e supporto degli altri comuni nel confronto con la Regione. Se Aosta deve limitarsi ad attuare e sopportare le decisioni della Giunta regionale non serve un Sindaco, ma un semplice dirigente regionale.
- Salvaguardare gli interessi comunali rispetto alle grandi opere imposte dalla Regione, come i lavori dell’ospedale Parini o l’ipotesi di passaggio a raso ferroviario (da contrastare, per favorire la riapertura della AO– PSD).
- Rimodulazione e revisione dei trasferimenti Regionali (Aosta Capoluogo). Occorre urgentemente rivedere i trasferimenti correnti della Regione verso il comune di Aosta fermi da diversi anni. Aosta contribuisce per ¼ della popolazione e conseguente contribuzione fiscale ma non riceve altrettanto adeguatamente trasferimenti dalla Regione pur essendo centro di servizi, attività produttive, scuole e sanità.
- Accesso a fondi europei veicolati dall’ amministrazione Regionale. I fondi Europei sono una grande risorsa soprattutto per investimenti nelle infrastrutture. I fondi PNRR sono stati seppur con diversi problemi esempio di imprescindibilità dei contributi dell’Unione europea. I fondi vanno compatibilmente con le esigenze e le capacità di spesa intercettati e utilizzati. Spesso però i fondi sono di gestione Regionale. Questo non deve essere un ostacolo bensì un’opportunità che la regione deve veicolare in maniera fluida verso le amministrazioni locali e quindi con maggior attenzione verso il comune di Aosta.
12.1 Il Mercato coperto di Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto
deve tornare a vivere
Riteniamo fondamentale valorizzare il mercato coperto di Aosta come nuovo orizzonte aggregativo della città: un simbolo di identità locale, una fucina di relazioni sociali e un motore di sviluppo sostenibile. Oggi più che mai, questo spazio può trasformarsi da semplice luogo di transito a cuore pulsante della vita quotidiana, capace di fondere tradizione, innovazione e attenzione alle persone.
Il mercato coperto è una piattaforma privilegiata di incontro fra cittadini, commercianti, artigiani e visitatori. Riscoprire il valore del mercato significa restituire alla città uno spazio di relazione pubblica in cui si possono scoprire produzioni locali, racconti di imprenditori e storie di famiglie che hanno a cuore la qualità e la freschezza dei propri prodotti.
Il cuore del progetto: un supermercato dello sfuso. Immaginiamo un punto di distribuzione di prodotti a peso che incentivino pratiche di consumo responsabili, riducendo rifiuti e imballaggi superflui. Uno spazio dove il cliente può acquistare pane, pasta, cereali, legumi, spezie e prodotti locali in modo modulare, scegliendo solo la quantità necessaria. Il supermercato dello sfuso non è solo un negozio: è una filosofia di mercato che mette al centro la sostenibilità, la riscoperta dei gusti autentici e la trasparenza sull’origine delle materie prime. Con incentivi di filiera corta, tracciabilità e formati rispettosi dell’ambiente, si crea un modello replicabile di consumo consapevole che può richiamare famiglie, scuole, ristoratori e visitatori.
Inoltre, si può immaginare il mercato come luogo di formazione, creatività e imprenditorialità giovanile. Laboratori, micro-aziende sociali, spazi di coworking per startup alimentari o culturali, aree per eventi musicali e teatrali. Offrire ai giovani la possibilità di testare progetti, esporre produzioni artistiche o avviare attività di servizio al pubblico significa nutrire una città dinamica, aperta alle innovazioni e capace di offrire opportunità concrete di formazione e lavoro. Il mercato diventa un laboratorio di cittadinanza attiva, dove le nuove idee hanno spazio, visibilità e possibilità di crescere.
Una riqualificazione di questa portata genera occupazione locale, sostiene l’economia circolare e amplia le opportunità turistiche legate al patrimonio storico della città. L’offerta di prodotti a filiera corta e a basso packaging può attrarre visitatori interessati a uno stile di vita sostenibile, stimolando l’indotto di ristorazione, servizi di supporto e commercio di prossimità. La combinazione di mercato coperto, supermercato dello sfuso e spazi aggregativi crea una sinergia potente: più visitatori, più scambio di risorse, più opportunità per chi lavora e vive ad Aosta.
Valorizzare il mercato coperto di Aosta significa riconoscere che il centro è una risorsa viva, capace di adattarsi ai tempi moderni senza perdere la sua identità. Con un supermercato dello sfuso, spazi per i giovani e per l’arte, possiamo creare un nuovo orizzonte aggregativo: un posto dove si compra, si scopre, si sogna e si lavora insieme per una città più sostenibile, più inclusiva e più bella. È tempo di restituire a questo patrimonio la dignità che merita e di trasformarlo nel cuore pulsante della vita aostana.
12.2 Parco Puchoz
Il parco Puchoz deve diventare un parco verde aperto a tutti e accessibile da più punti. Un polmone verde al centro della città fruibile da abitanti e turisti dove poter godere del verde e fare attività sportive. Il parco copre una vasta zona, motivo per cui si potrebbero realizzare anche delle palestre, di cui la città è carente, e di cui le cittadine e i cittadini hanno grossa necessità.
12.3 Rivedere vecchio pluripiano di via Antica zecca,
per servire meglio gli utenti Usl
Riconsiderare il vecchio progetto per il parcheggio pluripiano di via Antica zecca, per creare un bacino di parcheggio utile alle utenze dell’USL di via Guido Rey e per raggiungere il centro città.
12.4 Porta sud F8
Siamo contrari alla realizzazione di uno svincolo autostradale e di un ulteriore parcheggio pluripiano nella zona sud F8 della città. Occorre invece riqualificare, in accordo con la società Pila e con la Cogne s.p.a., l’area di parcheggio sfruttando tutti gli spazi e le infrastrutture già presenti.
Il collegamento tra la zona F8 e il centro della città sarà possibile con un sovrappasso all’altezza della Torre Bramafam, in modo da non intralciare in nessun modo la riattivazione della tratta ferroviaria di cui siamo convinti sostenitori per un trasporto sostenibile.
Come detto in premessa, ribadiamo che per realizzare questo programma sarà indispensabile coltivare un dialogo costante con i cittadini le associazioni le parti sociali, la Regione Valle d’Aosta e tutti i comuni della plaine. Aosta non è un’isola, ma una fitta rete di relazioni umane e istituzionali. Solo se c’è interazione c’è la possibilità per la città di tornare a crescere e svolgere il suo ruolo di fulcro della comunità valdostana.