Valle d'Aosta Aperta

Il programma

GIUSTIZIA CLIMATICA E GIUSTIZIA SOCIALE: LE NOSTRE IDEE PER UN FUTURO PIÙ GIUSTO E SOSTENIBILE

Il nostro futuro dipende da come affronteremo l’emergenza ambientale che condiziona ogni attività umana e civile. Operare nella direzione di una sostenibilità ecologica ci consente quindi di avere una prospettiva in termini di diritti e di giustizia.
Giustizia sociale, diritti civili e giustizia ambientale sono le facce di quella stessa medaglia che è la nostra vita, battaglie che vanno portate avanti con la stessa convinzione e urgenza.
Vogliamo vivere in città con aria respirabile, a temperature accettabili, guadagnando salari dignitosi.
Vogliamo vivere in luoghi ordinati, con servizi efficienti, accessibili a tutte e a tutti, in una società aperta, multiculturale, senza discriminazioni di qualunque genere. 

Il presupposto base del nostro programma è la difesa e l’attuazione dei principi costituzionali repubblicani e antifascisti. Rifiutiamo, in particolare, ogni forma di stravolgimento della Costituzione, di rottura dell’unità nazionale, di negazione dei principi fondamentali su cui si basa la nostra convivenza civile. 

Il contesto nel quale ci muoviamo non è solo nazionale o regionale, ma Europeo: siamo convintamente europeiste ed europeisti, per un’Europa delle cittadine e dei cittadini, non delle multinazionali.

Anche l’Autonomia speciale della Valle d’Aosta deve essere inserita in un contesto internazionale dove sia valorizzata la dimensione culturale e sociale del plurilinguismo e dell’autogoverno locale.


Con queste premesse, è evidente che nessun accordo sarà mai possibile con le destre, nessun appoggio a governi di “unità nazionale” che comprendano forze che non hanno mai abiurato il fascismo, che hanno politiche economiche ultraliberiste e politiche sociali ultraconservatrici.

Ambiente

È urgente mettere in atto un insieme organico di riforme e misure di adattamento e contrasto ai cambiamenti climatici, seguendo e promuovendo le indicazioni dell’Agenda 2030, in difesa in particolare delle Alpi e dei ghiacciai in forte sofferenza, della biodiversità e per la valorizzazione delle aree naturali protette. Politiche, queste, che impongono scelte precise e coraggiose, a partire dall’emblematico caso del Vallone di Cime Bianche, ZPS (Zona di Protezione Speciale) e sito di Natura 2000 che deve essere salvaguardato.

Il legislatore deve assumere obiettivi vincolanti e finalità coerenti con gli scenari scientifici. Servono strumenti di partecipazione attiva delle cittadine e dei cittadini nella condivisione delle responsabilità e delle proposte di soluzioni.

Dobbiamo, inoltre, uscire dalla logica specista dello sfruttamento animale. A partire dagli allevamenti intensivi, serve un riequilibrio tra la logica del profitto e il diritto degli animali a vivere in condizioni ambientalmente accettabili. Non solo per ragioni etiche, ma anche per la nostra salute.

Bisogna promuovere una corretta ed efficace politica idrica, con un piano di investimenti dedicati, che tenga conto degli effetti dei cambiamenti climatici, in particolare per la sopravvivenza delle attività agricole, attività fondamentali per la gestione del territorio e la tutela dell’ambiente naturale.

ENERGIA E TRANSIZIONE ECOLOGICA

La scelta di fondo deve essere l’abbandono dei combustibili fossili e l’estensione delle fonti energetiche pulite e rinnovabili, per una vera transizione ecologica. Lavoreremo per la decarbonizzazione nei trasporti e l’efficienza energetica degli edifici, al fine di raggiungere una sostanziale autonomia energetica. 

Solleciteremo l’emanazione dei decreti attuativi per la creazione di comunità energetiche: l’energia deve diventare un bene comune, staccandosi dalla logica dei sistemi centralizzati in cui pochi producono/distribuiscono e tutti consumano la risorsa, se hanno la possibilità di acquistarla. La democrazia energetica si può realizzare attraverso un’economia di condivisione del vettore energetico che alimenta le nostre società e una rete che supporta l’autoconsumo collettivo, attraverso l’indispensabile evoluzione delle comunità energetiche.

Il nucleare, ad oggi, non può essere considerato una fonte d’energia pulita e sicura.

Per evitare la chiusura delle attività produttive va subito prevista una politica europea di limite ai prezzi delle fonti energetiche, gas compreso, e lo sganciamento del prezzo dell’energia da quello del gas. 

Per la Valle d’Aosta

Perseguiremo una positiva conclusione dell’iter di una Norma di attuazione che garantisca alla Regione Valle d’Aosta un ruolo centrale per le concessioni delle grandi derivazioni d’acqua, la conferma e il potenziamento del carattere pubblico e regionale di CVA.

GESTIONE RIFIUTI

È fondamentale salvaguardare la salute delle cittadine e dei cittadini distanziando, anche con una norma nazionale, le discariche dalle abitazioni e prevedendo un rafforzamento del ruolo pubblico nella gestione e nel controllo, attraverso un esame costante dei rifiuti autorizzati al conferimento e maggiore trasparenza.  

La raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti vanno favoriti in ogni modo, anche con ulteriori azioni informative e di responsabilizzazione rivolte alla popolazione. 

Servono politiche integrate in tutte le fasi del ciclo. La prevenzione della produzione di rifiuti è prioritaria, poi è necessaria attenzione al recupero, al riciclo, alla produzione di energia e da ultimo allo smaltimento in discarica, come opzione residuale; va realizzata attraverso una corretta pianificazione regionale e l’adozione di strumenti fiscali, così come la più virtuosa allocazione delle nuove importanti risorse rappresentate dal PNRR. Da evitare i transiti transregionali di rifiuti che sono, in linea di principio, incompatibili con impatti ambientali generati dal territorio.

Mobilità sostenibile e trasporti

Abbiamo un obiettivo ambizioso: più trasporto pubblico e stop all’inquinamento, attraverso un 
“Piano straordinario per il trasporto pubblico locale”, che sia orientato ad attrarre la clientela non sistematica. In particolare, sui territori decentrati o di montagna, va messo in atto un concreto sostegno alle comunità energetiche e al trasporto pubblico su chiamata. 

Non c’è infatti alcun dubbio che l’incremento del trasporto pubblico (possibilmente elettrico) porti a un grande miglioramento della qualità dell’aria, nonché a grandi risparmi nel consumo di combustibili fossili (benzina, gasolio) per il traffico privato.

Azioni che vanno in questa direzione: 

  • Riorganizzazione degli orari di qualsiasi tipo di trasporto, in modo da avere un sistema cadenzato e coincidente in tutti i luoghi di interscambio. 
  • Riapertura di tutta la rete chiusa negli ultimi 15 anni.
  • Riorganizzazione dei servizi gommati, per evitare sovrapposizioni e trasformarli in servizi di  raccordo ove necessario e possibile.
  • Unificazione tariffaria e sperimentazione di abbonamenti a prezzi popolari.
  • Semplificazione del trasporto bici su tutti i mezzi pubblici. 
  • Riorganizzazione dei Contratti di Servizio al fine di migliorare le condizioni nelle gare per l’affidamento dei servizi e abbassare i costi per la Pubblica amministrazione.

Per la Valle d’Aosta

Non meno che in altri territori, va calmierato il prezzo del trasporto pubblico locale, reso più efficiente ed implementato il trasporto ferroviario con l’utilizzo pieno delle risorse del PNRR, monitorando la realizzazione dell’elettrificazione e l’ammodernamento della tratta ferroviaria Ivrea-Aosta.

Economia e lavoro

Sono da incentivare gli investimenti nell’economia verde, nella ricerca, nell’innovazione. Da un modello di sviluppo economico fondato sul consumo occorre passare a un modello basato sull’economia circolare e sulla sostenibilità ambientale, oltre che sulla valorizzazione delle capacità e sulla dignità delle persone.

Per incentivare gli investimenti, occorre maggiore equità fiscale, attraverso la riduzione delle accise vessatorie sui beni di consumo primari, riformando il Fisco, per tornare ad una piena attuazione dell’art. 53 della Costituzione, che prevede la progressività delle imposte, anche attraverso dei meccanismi di solidarietà fiscale che riequilibrino l’enorme divario tra i soggetti più deboli e i super ricchi.

Va restituita tutta la dignità al lavoro, su cui si fonda la nostra Repubblica, modificando i contratti precari, introducendo norme più efficaci per la parità nei luoghi di lavoro delle donne con politiche di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, l’utilizzo del lavoro agile (smart working) nel pubblico e nel privato, e la tutela dei giovani e delle persone fragili. Serve una maggiore decontribuzione per i contratti a tempo indeterminato.

La lotta alle morti sul lavoro deve essere più rigorosa, con maggiori controlli sostanziali (e non solo formali) e nuove nomine di ispettori del lavoro.

Ci impegneremo per far riconoscere un salario minimo di almeno 10 euro netti, oltre che confermare, migliorandone il funzionamento, il Reddito di Cittadinanza.

Per la Valle d’Aosta

La Regione va dotata di una seria politica industriale. Bisogna favorire i settori innovativi e ad alta tecnologia, capaci di attrarre forza lavoro altamente qualificata, che possa anche contribuire a creare un circuito di formazione delle risorse locali.

Un problema specifico di cui continueremo ad occuparci, anche a livello nazionale, è inoltre quello del riconoscimento dei diritti retributivi e pensionistici per il Corpo regionale dei Vigili del Fuoco e il Corpo Forestale Valdostano.

Giovani

Gli effetti della pandemia hanno accentuato le disuguaglianze e quelle sulle/sui giovani si sono amplificate: questo rischia di danneggiare seriamente il Paese, in termini di coesione sociale, di depauperamento del capitale umano e di freno allo sviluppo e alla ripresa. Le difficoltà nell’orientamento scolastico e formativo, soprattutto verso le specializzazioni tecniche, il fenomeno NEET che torna nuovamente a crescere nel nostro Paese, la negativa dinamica occupazionale dei giovani sono solo alcune delle tematiche che dovranno essere necessariamente trattate dal Parlamento per individuare strumenti concreti ed efficaci per superare gli ostacoli che quotidianamente le nostre ragazze e ragazzi sono costretti a gestire. 

Sosterremo la sburocratizzazione e il sostegno finanziario per le start up di giovani e neolaureate e neolaureati, la stabilizzazione degli sgravi per l’acquisto della prima casa da parte degli under36, oltre a politiche di ristrutturazione e recupero di edifici pubblici sottoutilizzati, finalizzate a edilizia popolare per giovani.

Proporremo, rispetto al regime pensionistico, agevolazioni per il riscatto della laurea, in particolare per lavoratrici e lavoratori precari, stagionali e con retribuzioni basse.

Montagna e turismo

La montagna richiede un riconoscimento a livello normativo e un’azione di sostegno, con risorse adeguate in particolare per l’eroica agricoltura di alta quota, anche per cogliere le opportunità della nuova programmazione FEASR dei prossimi anni. La montagna deve essere valorizzata nella sua bellezza naturale e curata nella sua fragilità. Va contrastato il consumo di suolo e salvaguardata la salute dei torrenti.

Proporremo la riduzione al 10% dell’IVA per le prestazioni relative a interventi di messa in sicurezza o sistemazione e consolidamento del territorio, finalizzati a prevenire e mitigare eventuali dissesti idrogeologici rispetto a centri abitati e opere di urbanizzazione primarie per consentire ai Comuni montani di realizzare più facilmente i detti interventi e di liberare risorse da destinare a politiche attive contro lo spopolamento.

In generale, ci impegneremo per una riforma del regime di responsabilità in territorio montano. Oggi i Sindaci e i Comuni hanno una responsabilità oggettiva per tutto quello che accade su un territorio difficile, soprattutto in tempi di crisi climatica. Serve un cambio di sistema che sostituisca la ricerca di un colpevole ad ogni costo, con una maggiore responsabilizzazione di chi frequenta i nostri territori e il principio del consenso informato (“conosco il rischio e l’accetto”).

Per la Valle d’Aosta
Occorre puntare su una diversificazione dell’offerta turistica che non preveda infrastrutturazioni delle creste (come, ad esempio il caso del ristorante di Pila-Couis) o impianti di innevamento artificiale a basse e medie quote e che non si limiti a puntare tutto sullo sci alpino, per fare spazio al turismo dei beni culturali, della gastronomia, e di altri sport come l’escursionismo, il volo a vela e il parapendio, lo sci alpinismo, l’arrampicata, lo sci di fondo, la bicicletta, etc. Vanno pertanto promosse norme nazionali per evitare aggravi di responsabilità verso i privati, i consorzi o le amministrazioni su cui si praticano i suddetti sport, e responsabilizzare i fruitori.

Giustizia fiscale

Siamo contrari alla flat tax che, come l’aumento orizzontale dell’IVA, punisce i redditi più bassi, favorisce i più ricchi e priva lo Stato delle risorse necessarie per garantire i servizi essenziali (sanità, scuola, etc.).

Difendiamo la regola della progressività prevista dalla Costituzione.

Dobbiamo ridurre le diseguaglianze che sempre più stanno lacerando la società italiana. Mentre quasi un quarto dei residenti in Italia versa in condizioni di povertà assoluta (cinque milioni di persone) o relativa (otto milioni di persone) tre singoli individui posseggono tanta ricchezza quanto il 10 per cento più povero della popolazione.

In particolare:

  • Servono politiche fiscali europee contro l’evasione e l’elusione fiscali, per far pagare le imposte anche alle grandi multinazionali.

  • Tassazione degli extraprofitti dei colossi energetici: proponiamo che questi extraprofitti siano tassati e restituiti alle cittadine e ai cittadini, anche tramite elargizione straordinaria e investimenti nella sanità, nella scuola e nella transizione ecologica.
    In generale, va cambiata la mission delle imprese partecipate dal Tesoro e dagli enti locali, che devono essere orientate a privilegiare l’interesse della collettività, rispetto ai profitti.

  • Limitazione delle accise sui carburanti e riduzione dell’aliquota IVA su pellet e altre fonti di energia.

  • Riduzione del cuneo fiscale finalizzato all’aumento del salario netto per lavoratrici e lavoratori dipendenti e alla riduzione del costo del lavoro per le imprese: serve una misura strutturale, molto più ampia dell’esonero contributivo varato per quest’anno per i redditi fino a 35mila euro. Una misura che riduce più incisivamente la differenza fra il costo del lavoratore per l’impresa e il netto percepito in busta paga dallo stesso lavoratore.

  • Riduzione e semplificazione della pressione fiscale per le imprese e abolizione dell’IRAP.

  • Premialità fiscale ambientale con sconto IRES fino al 10% per le imprese che adottano sistemi di gestione certificati a favore dell’ambiente.

  • Contrasto all’eccessiva speculazione finanziaria introducendo una Raider Tax finalizzata a colpire con aliquote progressive crescenti le transazioni finanziarie a carattere speculativo aventi ad oggetto titoli e strumenti finanziari derivati e criptovalute.

  • Sistema di rimborso nei confronti dei cittadini i cui dati, ceduti attraverso piattaforme digitali, siano utilizzati ai fini della profilazione e della successiva vendita. In altre parole, se i dati del singolo cittadino, vengono utilizzati da un soggetto economico per ricavarne profitto, quello stesso soggetto economico deve pagare o compensare il cittadino, quale proprietario dei suoi dati.

  • Semplificazione Fiscale, normativa e digitale.

  • Ogni contribuente deve conoscere e poter accedere agevolmente a tutte le sue informazioni in possesso dell’Agenzia delle Entrate, in modo tale da rendersi conto autonomamente di eventuali errori, evitando procedure di accertamento gravose sia per lo stesso, che per l’erario.

  • Estensione del meccanismo dell’IVA per cassa (c.d. “cash accounting”), che consenta a tutti i contribuenti soggetti passivi di imposta di posticipare il versamento dell’IVA dal momento di effettuazione dell’operazione a quello di incasso del corrispettivo.

  • Sgravi fiscali e contributivi per l’assunzione di lavoratrici e lavoratori over 50 che abbiano perso il lavoro per effetto di stati di crisi settoriale o del datore di lavoro.

  • Stabilizzazione degli incentivi per gli interventi di manutenzione, riqualificazione, efficientamento energetico e miglioramento sismico del patrimonio edilizio (agevolazioni fiscali per l’introduzione di soluzioni volte a permettere un risparmio idrico nell’edilizia, di processi di gestione recupero, depurazione e trattamento dell’acqua).

Sanità, politiche sociali e contrasto alla povertà

La pandemia ha reso evidenti tutti i problemi e i limiti del sistema sanitario italiano. Come parlamentari elette ci impegneremo a supportare, a Roma e ad Aosta, investimenti e una riforma seria della Sanità locale capace di valorizzare davvero il lavoro quotidiano del personale sanitario e socio-assistenziale e di raddoppiare l’estensione e la qualità della sanità territoriale, garantendo servizi di prossimità e ampliando la pratica della telemedicina, a maggior ragione nelle zone periferiche e/o decentrate, come quelle di montagna.

Puntiamo a nuovi presidi ospedalieri, con maggiore attenzione ai percorsi dei pazienti, all’intensità di cure, al risparmio energetico e all’accessibilità (come nel caso emblematico del presidio ospedaliero valdostano) e strutture sul territorio che tengano conto delle risorse umane presenti e incentivino le figure professionali che svolgono la loro opera in località disagiate.

Si tratta allo stesso tempo di porre fine, con ogni possibile azione politica, agli scempi dell’inquinamento che distrugge l’ambiente sano e la salute degli abitanti.

Un’attenzione decisiva deve essere prestata ai poveri, agli emarginati, alle persone senza fissa dimora e agli esclusi dalla società: devono essere create con urgenza condizioni e strumenti d’intervento specifici per una nuova lotta alle disuguaglianze che davvero non lasci nessuno indietro. I servizi sociali, un tempo fiore all’occhiello, soffrono da troppo per i tagli orizzontali alla spesa, figli del pareggio di bilancio e di politiche miopi. Va riorganizzato il sistema del Welfare, dalla prima infanzia, agli anziani, alle disabilità, finanziandolo adeguatamente attraverso politiche di redistribuzione del reddito.

In particolare, per i disabili, lavoreremo per lo sviluppo di un’autonomia, anche lavorativa, attraverso l’attuazione della legge delega sulla disabilità, l’incremento delle pensioni d’invalidità, il rafforzamento del ruolo dell’insegnante di sostegno, il riconoscimento, anche sul piano previdenziale e assicurativo, della figura del caregiver (assistente familiare), oltre che con il superamento delle barriere architettoniche.

Urge una nuova giustizia sociale che ponga al centro il diritto a una casa per tutti e una legge ad hoc per contrastare la piaga della povertà educativa nelle periferie e nelle realtà più sofferenti.

Politiche di genere

Oltre a un Parlamento in cui l’esperienza delle donne trovi ascolto e spazio per poter contribuire ad una politica capace di rispondere alle esigenze reali, diventa prioritario ora pensare a un nuovo modo di abitare il mondo e utilizzare le risorse, a nuove regole di convivenza. Occorre:

  • Garantire il lavoro, che la Costituzione mette a fondamento della Repubblica, a tutte e tutti con adeguata remunerazione e in condizioni che consentano ogni giorno, insieme al tempo per il riposo e per la libertà personale, un tempo per la manutenzione e la cura degli ambienti e delle relazioni, superando il modello sessista della divisione dei compiti, con una reale conciliazione tra vita familiare e lavoro.

  • Riconoscere che “nascere bene” è il primo diritto che società e Stato devono garantire. Il modello assistenziale di cura alla donna è negativamente impregnato di pregiudizi che ostacolano il cambiamento culturale verso scelte consapevoli e autonome in tema di salute femminile riproduttiva e sessuale. La difesa della L. 194 in ogni territorio è imprescindibile; contraccezione, aborto ed esami ed ecografie in gravidanza devono essere realmente a disposizione e gratuite nei consultori. Manca una formazione del personale sanitario alla medicina di genere.

  • Interrompere la spirale di violenza di genere. Ora che le donne affermano con più determinazione la loro soggettività, i femminicidi si intensificano. Il Codice rosso per le denunce non basta, è necessario formare adeguatamente gli operatori e monitorare l’efficacia delle norme. Spetta a tutti, infine, agire culturalmente in ogni ambiente sociale.

  • Attuare la Convenzione di Istanbul, siglata ben 11 anni fa, per uniformare su tutto il territorio nazionale norme e finanziamenti per le azioni di contrasto alla violenza contro le donne.

Diritti e democrazia

È necessario promuovere i diritti sociali e quelli civili in sinergia, evidenziando la loro complementarietà nell’ottica della promozione dell’individuo in ogni suo ambito di vita e lavoro:

  • Occorre impegnarsi per garantire il diritto alla cittadinanza a chi è nato in Italia e/o ha avuto un significativo percorso formativo nel nostro Paese.

  • È necessario riformare, adattandolo alla nuova società contemporanea, il Testo unico dell’immigrazione: favorendo politiche di accoglienza che coinvolgano le amministrazioni locali, garantendo il rispetto del diritto d’asilo costituzionale, creando nuove forme di ingresso in Italia, contrastando forme di schiavismo e caporalato.

  • È necessario completare l’iter delle proposte di legge sul fine vita, sul contrasto all’omobitransfobia e la legalizzazione della cannabis, contro le mafie.

  • Contrastare il sessismo, il patriarcato, il machismo, gli stereotipi e la violenza basati su sesso, orientamento sessuale e/o identità di genere, promuovendo una cultura improntata alla valorizzazione delle singole unicità personali in tutti i settori della vita sociale.

  • Promuovere una nuova cultura della pluralità familiare, introducendo il matrimonio egualitario, la possibilità di adozione anche per le coppie omoaffettive e single.

  • Bisogna favorire la partecipazione delle cittadine e dei cittadini alla vita politica e ampliare gli strumenti democratici. È quindi necessario promuovere la doppia preferenza di genere e tutte le azioni atte a consentire e accrescere la rappresentanza femminile nelle Istituzioni.

Autonomia

Sul piano dell’Autonomia, occorre riconoscere, con un’apposita legge, la natura pattizia delle modifiche dello Statuto, di modo che il Parlamento non possa modificare unilateralmente lo Statuto.
Proporremo una legislazione speciale per introdurre Zone franche di montagna, non solo per la nostra Regione, ma per tutti i territori montani svantaggiati (piccoli borghi a rischio di spopolamento), per recuperare, attraverso sgravi fiscali per PMI (ad esempio, i negozi di prossimità), il gap dovuto al maggior costo per l’accesso ai servizi e per colmare la mancanza degli stessi. 

Per la Valle d’Aosta
Occorre promuovere l’Autonomia fiscale, attraverso la possibilità di introitare direttamente, in modo graduale, le imposte che sono in capo alla Regione.

Antifascismo

L’antifascismo è ancora attuale, in quanto forma di Resistenza alle pratiche che mirano a perpetrare privilegi e ridurre i diritti, soprattutto delle individualità e dei gruppi sociali più invisibilizzati e considerati marginali. Bisogna non solo proporre una cultura che, facendo leva sulla memoria del passato, sappia ricostruire una consapevolezza nella cittadinanza, ma anche agire, secondo i dettami della Costituzione, rispetto allo scioglimento di quei movimenti o partiti che, con la loro azione e idee politiche, contravvengono la Carta Costituzionale e i suoi principi fondanti.

Giustizia e lotta alle mafie

Occorre trovare risposte più incisive per la lotta senza soluzione di continuità alle mafie, all’usura e all’estorsione, garantendo la protezione dei testimoni e collaboratori di giustizia e tempi più rapidi tra il sequestro e la destinazione finale, per il bene della collettività, dei beni sequestrati e confiscati alle mafie.

I controlli di legalità sugli appalti vanno migliorati, potenziando meccanismi che consentano una selezione qualitativa degli operatori economici, garantendo che la scelta ricada su chi rispetta le norme a tutela di lavoratrici e lavoratori e applica politiche di assunzione che mirano al riequilibrio di genere. Sappiamo bene come sia diventata capillare l’infiltrazione di questi fenomeni, che tocca pericolosamente anche le regioni più lontane da quelle storiche, come la nostra.

Per la Valle d’Aosta
Avviare tutte le iniziative necessarie affinché la casa circondariale di Brissogne possa contare di interventi strutturali importanti e necessari, per migliorare le condizioni lavorative della polizia penitenziaria e la convivenza tra detenuti, evitando così tensioni interne e problemi relativi alla sicurezza. Ci attiveremo per favorire la necessaria nomina di un direttore in pianta stabile alla struttura di Brissogne.

La mancanza di organico del personale amministrativo del Tribunale di Aosta può avere delle ricadute negative sul regolare svolgimento dei procedimenti civili e penali: serve attivarsi celermente per garantire l’espletamento del concorso pubblico per il reclutamento di personale.

Europa e politica estera

L’Europa è l’ambiente fondamentale per lo sviluppo economico, la crescita culturale, la tutela ambientale, la convivenza pacifica. L’Unione Europea va rafforzata nella prospettiva di un vero Stato federale europeo, creando politiche comuni per tutti gli ambiti della vita civile e sociale.

Per la Valle d’Aosta
La Valle d’Aosta, con la sua storia e la sua collocazione transfrontaliera, è in condizioni ottimali per sviluppare i contatti e la cooperazione con gli altri Stati europei, in particolare con le regioni dell’arco alpino.

PER UN’EUROPA SOCIALE, SOLIDALE, DEI DIRITTI

L’Unione Europea è uno spazio politico da difendere, approfondire e cambiare.

Bisogna lavorare affinché il processo democratico dell’Unione venga rafforzato nella sua dimensione sovranazionale, a partire da una centralità maggiore del Parlamento europeo e superando il meccanismo dei veti nazionali. 

Crediamo che la Conferenza sul Futuro dell’Europa non possa rimanere una promessa infranta, e debba contribuire fattivamente a una riforma dei Trattati.

PER UN MONDO DI PACE, CONTRO OGNI GUERRA
Per la soluzione della guerra in Ucraina e, più in generale, dei troppi conflitti locali e internazionali deve essere individuata con urgenza e sostenuta una forza capace di mediazione, di organizzare una conferenza internazionale (come quella di Helsinki del 1975) per scongiurare il pericolo di una terza guerra globale e nucleare. La Pace deve essere oggi al centro dell’agenda politica. Ciò comporta l’abbassamento delle spese militari e un serio impegno per il disarmo internazionale.

Il ripudio fermo di ogni guerra, il faticoso e costante lavoro per la pace, il diritto di autodeterminazione dei popoli, la difesa non derogabile dei diritti umani sono i riferimenti imprescindibili della nostra politica internazionale.

Lo stesso impegno deve essere volto a garantire il diritto di autodeterminazione dei popoli e il far proprie le rivendicazioni e le sofferenze di quelli oppressi: dai Palestinesi ai Curdi, dai Saharawi ai popoli indigeni, saremo sempre a fianco di chi contrasta sopraffazione e sfruttamento.

Allo stesso tempo la difesa dei diritti umani non può essere un mero ornamento da declamare, ma deve essere elemento decisivo nella definizione delle relazioni diplomatiche, emblematico in questo caso è il caso dei rapporti con l’Egitto dove il pericoloso degrado nel rispetto dei diritti umani e l’assenza di collaborazione col nostro paese meriterebbero atteggiamenti differenti.

Scuola, università e ricerca

La scuola è un fondamentale presidio culturale, civile e sociale per formare i giovani e prepararli a svolgere un ruolo positivo nella società. Devono essere destinate maggiori risorse alla scuola pubblica, laica e pluralista. Un grande impegno va posto sulla digitalizzazione delle Istituzioni scolastiche e sulla lotta contro la dispersione, visti i dati allarmanti relativi ai NEET (giovani che non studiano, non lavorano e non cercano lavoro).

La scuola dovrà essere capace di confrontarsi con nuove modalità di insegnamento e di formazione, senza cedere alle spinte di performatività e di prestazione aziendalistica. Deve sapersi mantenere luogo di formazione culturale e non di avviamento al lavoro, in un’ottica di apprendistato o di lavoro a basso costo, perché la formazione lavorativa deve tornare a essere competenza delle aziende, terminato il percorso scolastico dell’individuo.

La qualificazione del corpo docente richiede seri investimenti, come anche la riqualificazione dell’edilizia scolastica e relativi servizi.

In questo senso, occorre contrastare il proliferare delle fake news, dei complottismi, delle teorie antiscientifiche, non solo su un piano culturale, promuovendo un life long learning, ovvero un apprendimento permanente per ogni persona, con azioni concrete, aumentando l’attenzione delle piattaforme social nelle quali questi contenuti vengono veicolati e diffusi.

Le Università italiane siano riconosciute, anche attraverso nuovi investimenti di risorse, nel loro fondamentale ruolo di formare al pluralismo dei punti di vista, in un ampio contesto relazionale e di dibattito aperto a livello internazionale, e di offrire imprescindibili opportunità di arricchimento personale e professionale. Si deve risolvere a tal fine l’annosa problematica del precariato attraverso la stabilizzazione nelle carriere accademiche, un maggiore reclutamento, per consentire più posti da professoressa/professore, anche per avere in tutti gli atenei e corsi di studio un corretto rapporto tra docenti e studenti, un corretto bilanciamento di genere negli organi accademici e un sistema che renda attrattiva la carriera in Italia di ricercatrici/ori dall’estero.

La carenza di investimenti e la scarsa visione politica spingono il futuro della ricerca italiana in acque molto incerte eppure il momento attuale offre importanti opportunità per un cambio di paradigma che consenta al settore di riappropriarsi, anche nel nostro paese, di un importantissimo ruolo propulsore di innovazione e sviluppo duraturo.

Per la Valle d’Aosta
La regionalizzazione della scuola valdostana non è per noi la soluzione.

Tutto il sistema, dal personale amministrativo, docente ed educativo, va rafforzato attraverso le reti di scuole, il riconoscimento dei titoli ottenuti, l’internalizzazione degli operatori di sostegno, l’assegnazione dei collaboratori scolastici (bidelli), e il superamento del precariato cronico che affligge la scuola italiana, evitando l’isolamento con una perdente prospettiva di regionalizzazione.

Lavoreremo per consentire la piena valorizzazione dell’istituto Musicale pareggiato della Valle d’Aosta.

Cultura

La cultura non va esclusivamente intesa come mero intrattenimento ma deve essere considerata un investimento per i singoli territori e, soprattutto, una formazione continua della cittadinanza, permettendo a tutta la popolazione, di tutte le fasce d’età, un accesso alla conoscenza, al confronto, all’apprendimento e alla fruizione di tutti i linguaggi artistici. La cultura ha un ruolo fondamentale nella creazione del senso di comunità, e per la sua tenuta e coesione: per questo, deve riempire tutti gli spazi possibili; deve essere una presenza costante, strutturata e organizzata nella vita della comunità.

Il patrimonio storico e artistico, come dice la Costituzione, serve a produrre cultura e cittadinanza, serve ad alimentare conoscenza e senso critico.